Repubblica Dominicana 🥥

 

Al Caribe sì que saben
como pasárselo bien!

La Repubblica Dominicana è un Paese situato nell’America Centrale tra Cuba e Porto Rico, nei Caraibi. Occupa la parte orientale dell’isola di Hispaniola, mentre la parte occidentale è occupata dallo Stato di Haiti. Con 10 milioni di abitanti è un paese abbastanza povero che deve tanto al turismo occidentale e all’esportazione di canna da zucchero, caffè, cacao e tabacco. Circondata dal Mare dei Caraibi, la Repubblica Dominicana è un’ottima meta per fare un po’ di mare… e che mare. La sua capitale è Santo Domingo, fondata nel 1498, e una delle città più antiche dei Caraibi.

Io, mia sorella e la mia amica Valentina abbiamo scelto di andare in Repubblica Dominicana senza una grande conoscenza del Paese, anzi siamo partite senza avere né piani, né aspettative. Abbiamo deciso spontaneamente una volta arrivate cosa fare e dove andare. Sapevamo solo che avremmo parlato spagnolo. Siamo contente della nostra scelta? Moltissimo!

 

Per entrare in Repubblica Dominicana bisogna avere il passaporto e compilare online un permesso di entrata elettronico, e-ticket, da mostrare sia all’arrivo nel Paese che alla partenza. Per chi non lo avesse, è possibile farlo in 5 minuti direttamente in aeroporto prima del check-in (come abbiamo fatto noi).

 

Informandoci su internet abbiamo letto che la zona di Bayahibe fosse molto comoda e bella.

Con booking abbiamo prenotato il resort “Residencial Paraiso” https://www.booking.com/hotel/do/residencial-paraiso-pool.it.html con piscina e ristorante. Molto bello. Parlando con vari turisti conosciuti sul posto, abbiamo scoperto in realtà che quasi tutti di solito prenotano con agenzia e alloggiano nei villaggi turistici da cui non escono, se non per le escursioni. Noi siamo andate molto tranquille organizzando fai da te e per fortuna non abbiamo avuto nessun problema. A Bayahibe ci sono tanti locali con musica fino a tardi, ristorantini, negozietti di souvenir (definirli negozi è un parolone), qualche supermercato e il porticciolo. In giro abbiamo visto pochissimi turisti perché la maggior parte, appunto, preferisce la sicurezza e il confort dei villaggi. Noi però abbiamo preferito essere libere e stare in mezzo alle persone del posto, cercando di evitare le zone isolate, i luoghi appartati e la sera uscivamo in gruppo. Per i grandi spostamenti ci siamo sempre affidate alle guide locali. Unica pecca: forse la nostra zona non era particolarmente giovanile. Per serate più animate ci hanno consigliato la zona di Punta Cana o La Romana.

 

Lingua, cibo, cultura e tradizioni

I dominicani sono quasi tutti di colore e parlano spagnolo, ma moltissimi anche inglese e francese, soprattutto coloro che lavorano in ambito turisti.

Per quanto riguarda il cibo, abbiamo mangiato e bevuto benissimo. Tanto arroz con frutti di mare, riso e fagioli, pasta, gamberi, calamari, salmone alla griglia e tanta frutta fresca. Pina colada e rum e cola sono i drink preferiti.

I dominicani sono molto religiosi e abbiamo visto tanti murales dedicati a Dios lungo i tragitti.

 

Pulizia, mezzi di trasporto e sicurezza

La Repubblica Dominicana un Paese abbastanza sporco. Lungo la strada abbiamo visto tanta spazzatura e le abitazioni ci hanno sconvolto perché si tratta per lo più di capanne, tranne nella capitale dove abbiamo visto dei palazzi più o meno simili ai nostri. In giro ci ha sorpreso vedere tanti cani molto magri, in cerca di cibo e sdraiati per terra.

I mezzi pubblici non li abbiamo mai usati perché ci spostavamo con le auto private delle guide locali e perché non ci fidavamo molto, né degli orari né dei mezzi. Un’alternativa economica al taxi è la guagua, che corrisponde al nostro autobus. Motorini e macchine sono spesso scassate e improvvisate, non esiste praticamente il casco, non ci sono regole per quanto riguarda incroci e precedenze e le persone vanno in tre o quattro con anche bambini.

Le città della Romana, Santo Domingo e la zona di Boca Chica sono abbastanza pericolose, così come le varie zone non turistiche. Noi abbiamo tolto braccialetti, gioielli e qualsiasi cosa di marca. Giravamo con una borsetta dove avevamo solo con noi i soldi e il passaporto e non lasciavamo mai gli zaini incustoditi quando andavamo in acqua. Tanta gente, soprattutto la sera, cerca di vendere droga e molte donne si avvicinano per passare una serata e instaurare veri e propri rapporti con uomini occidentali, sperando anche in matrimoni veloci.

(*La Repubblica Dominicana è un paese con un altissimo tasso di prostituzione minorile)

 

Spiagge 

Che dire.. mare cristallino, distese di spiagge bianche, palme, amache, noci di cocco, uccellini esotici. Tutto proprio come nei film.

Abitanti 

Le persone che abbiamo conosciuto sono state tutte molto gentili, disponibili e sempre con la battuta pronta. Bisogna stare attenti alla confidenza che si dà perché vivendo di turismo cercano di venderti qualsiasi cosa e se vedono che sei interessato non ti lasciano più andare, spesso usando frasi come “per favore, se compri questo mi aiuti”. Vogliono che contratti il prezzo perché te lo sparano altissimo, ma se ti vedono in dubbio riabbassano subito.

 

Fuso orario e clima

In Repubblica Dominicana sono 5 ore indietro rispetto all’Italia. I mesi “invernali” sono gennaio e febbraio ma ci sono comunque 27/30 gradi e ventilatori sparati ovunque. D’estate le temperature raggiungono i 45 gradi.

Escursioni

  1. PRIMERA EXCURSION: La nostra prima escursione con il buggy è stata una bellissima esperienza. Prenotata con Get Your Guide la sera prima a 50 dollari ci siamo affidate a Francis, guida locale, che con la sua macchina scassata è venuto a prenderci e ci ha fatto fare un giro tra i campi e i paesini della zona di Bayahibe. Lungo il percorso siamo passate per un villaggio povero dove tanti bambini ci hanno accolti, o meglio assaliti, perché sapevano che avevamo con noi caramelle, merendine. La cosa migliore è portare matite o pennarelli e quaderni, perché non hanno i dentisti per curare i denti e hanno bisogno di intrattenimento. È stato un momento toccante e particolare. Successivamente abbiamo fatto sosta al Lago Chavon dove sono stati girati Rambo e Apocalypse Now e qualcuno di noi ha fatto il bagno. Noi non ce la siamo sentita =) Abbiamo proseguito con il nostro buggy poi per le piantagioni dove abbiamo provato la famosa canna da zucchero che va MORSICATA, CIUCCIATA e SPUTATA. Infine visita alle piantagioni di caffè e cacao.
  2. SEGUNDA EXCURSION: Isla Saona. Sempre con 50 dollari, questa volta ci siamo affidate a Cioccolato, guida locale, che ha prenotato per noi il posto in barca. Dal porto di Bayahibe, dopo mezzora, siamo scesi per un bagno nelle piscine naturali e poi 5 ore di libertà nell’Isola di Saona. Sotto le palme e con il rumore degli uccelli in sottofondo abbiamo fatto il bagno, tante foto, ci siamo fatte fare un massaggio, le trecce, abbiamo mangiato al buffet riso, pasta, pollo e pesce e poi ci siamo addormentate sull’amaca sotto le palme. Al ritorno abbiamo preso il catamarano e i ragazzi di bordo ci hanno intrattenuto con musica latina, balli di gruppo e rum e coca.
  3. TERCERA EXCURSION: visita guidata alla città di Santo Domingo. Volevamo in tutti i modi vedere la capitale, ma quasi tutti ci hanno sconsigliato di andarci da sole perché considerata molto pericolosa. Ci siamo affidate a un centro turistico che organizza escursioni, scoperto per caso, e con 70 dollari il giorno dopo sono venuti a prenderci. Nelle due ore di viaggio la guida ci ha raccontato un po’ di curiosità sul Paese. Dopo due ore siamo scese per visitare la Cueva de lo Tres ojos – tre laghi naturali bellissimi – e poi siamo scesi davanti all’enorme Palazzo del Presidente. Abbiamo poi visitato a piedi la Zona Colonial, Patrimonio Unesco, e siamo entrati nel museo della colonizzazione dedicato a Cristoforo Colombo. Abbiamo mangiato in un locale tipico con due ballerini che ci hanno allietato il pranzo con alcune danze tipiche e visitato la cattedrale della città, la prima a essere costruita nel Nuovo Mondo

Pareri e considerazioni

Non solo negli USA, ma anche in Repubblica Dominicana è consuetudine lasciare la mancia. Abbiamo conosciuto tante guide uomini e le donne invece le abbiamo viste lavorare o come bariste o donne delle pulizie, cosa che ci ha rattristato molto. Santo Domingo non è una città bellissima. Ci aspettavamo fosse più interessante, anzi la zona periferica è abbastanza degradata. Volevamo però farci un’idea e la Zona Colonial, se visitata con qualcuno del posto, è carina e caratteristica. Si percepisce che è un Paese arretrato anche solo dalle insegne dei negozi, dalle strade. Nonostante lo stato di povertà, però, hanno tutti uno smartphone. I proprietari di hotel, resort, villaggi e ristoranti sono quasi tutti italiani (nel villaggio Viva Dominicus sembrava di essere in Italia). Il Paese confinante, Haiti, vive in uno stato di povertà ancora più forte, causa anche morfologia del territorio soggetto a terremoti. Dal 2010 fanno fatica a sistemarsi. Parlano francese e credono molto nella magia. Quando è periodo di esportazioni vengono in massa a lavorare in Repubblica Dominicana e il confine è strettamente controllato.

Consigli 

  • Avere a disposizione tanti contanti perché non sempre accettano la carta e gli ATM spesso non funzionano. Noi infatti abbiamo avuto parecchi problemi per ritirare L
  • Attenzione all’acqua: nelle escursioni ci veniva offerta sempre in bottiglietta, e per lavarci i denti usavamo una bottiglia comprata al supermercato. Abbiamo evitato bevande con il ghiaccio ed evitato di bere per strada
  • Non cambiare la moneta ma usare euro o dollari. I dominicani comunicano i prezzi sempre usando il dollaro e non si aspettano nemmeno che i turisti abbiano il peso dominicano. Noi abbiamo cambiato la moneta e spesso non capivamo quanto stessimo spendendo (6.000 pesos = 80 dollari). È più facile rendersi conto usando il dollaro americano. Abbiamo comunque scaricato un’applicazione che converte le monete di tutto il mondo e ce la siamo cavata lo stesso J
  • Essendo nei Caraibi, il Paese è spesso soggetto a piogge e venti forti, ma anche nei mesi invernali la temperatura si aggira intorno ai 27 gradi. Consiglio però di portare un kway e un ombrello e avere pazienza per i propri capelli
  • Essendo il clima molto umido, portare un antizanzare perché sono ovunque
  • Comprare una sim online. In aeroporto, a soli 10 dollari, abbiamo comprato una sim che ci ha permesso di usare internet illimitatamente per una settimana utile soprattutto per chiamare gli autisti privati su whatsapp e per la propria sicurezza
  • Molto consigliata la carta Revolut perché noi abbiamo avuto problemi a pagare all’estero con la nostra carta della nostra banca.
  • Togliere oggetti di valore e uscire in modo molto spartano e comodi

 

 

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